venerdì 30 dicembre 2016

Biotulin: il botulino biologico! sic!

Biotulin: il botulino biologico! sic!

Biotulin: il botulino biologico! sic!



M.I. mi scrive: …ultimamente gira su internet la pubblicità di questo siero che si chiama biotulin, è un siero usato dalle dive, secondo lei può funzionare o è un a bufala….
Visitando il sito   http://biotulin.com/ si ha l’impressione che si tratti della solita  sPUtBLICITÁ  via web.
Il solito taglio grafico, la difficoltà di individuare chi c’è dietro alla operazione commerciale, i soliti claim esagerati supportati da molto improbabili foto prima e dopo e da recensioni entusiaste di presunti consumatori. Ci sono anche i  ”soliti” riferimenti alla comunicazione sui magazine. Il lancio commerciale del 2015 punta molto sullo  star system, ingrediente marketing un po’ abusato ma che funziona. Raccontano cioè che si tratta del cosmetico (ovviamente “segreto”) delle star. E poi, la lista: Madonna, Kate Middletown, Michelle Obama, Carla Bruni, Karl Lagerfeld ecc..
Interessante lo sfruttamento di Michelle Obama come presunta testimonial; visto che si è impegnata in prima persona per far mangiare meno schifezze agli americani, è in linea con il claim salutistico del “botulino biologico”, insomma questo speciale “ botulino biologico” farebbe bene come tutti i prodotti biologici, e via di seguito con tante storie del genere ….
Utilizzare una star come testimonial di un cosmetico non è cosa nuova, il problema è che alcune star sono citate, più o meno propriamente, da 5 o 6 prodotti cosmetici diversi.
How to apply
I marchi che garantiscono i fornitori della casa reale inglese
Me la vedo Kate Middletown che, a giudicare da quante marche e sottomarche raccontano di essere il suo cosmetico preferito, ogni mattina si applica il prodotto Pinco, poi dopo 5 minuti se lo rimuove ed applica il prodotto Pallino, poi dopo 5 minuti se lo toglie ed applica il prodotto Pippo  e via di seguito con Pluto e Paperino. Insomma! un vero lavoraccio, speriamo che si faccia pagare per questo “endorsement”.
La famiglia reale inglese, da qualche centinaio di anni, con sano pragmatismo anglosassone, garantisce il suo “endorsement” ai prodotti commerciali con dei marchi chiaramente regolamentati. La bella  Kate Middletown  non è ancora abbastanza in alto nella linea di successione, Elisabetta sembra proprio voler superare i 100 anni, pertanto i suoi fornitori non possono fregiarsi di un suo marchietto di  garanzia.
Che dietro al lancio commerciale del prodotto ci sia effettivamente qualche star che se lo applica mi sembra probabile. Se non altro dovrebbe usarlo la Kardashian visto che, a dar credito alle confuse  notizie di stampa, pochi mesi fa, avrebbe acquistato la licenza per la vendita sul mercato americano del Biotulin. La notizia richiede comunque qualche verifica visto che Biotulin non è neppure un marchio registrato o almeno non risulta registrato nei database dei marchi internazionali.
I vari siti web di vendita on-line riconducono all’ufficio di una società,  MyVitalSkin S.A,  registrata a Panama, paese di cui non so nulla su come sia redatto ed applicato il diritto commerciale e le leggi a tutela del consumatore. Analogo il nome di una società tedesca MyVitalSkin GmbH & Co. a cui compete la vendita on-line nel nord europa. La società tedesca, registrata a marzo 2015, sembra quella che ha maggiormente operato nel marketing cartaceo e in rete per la promozione del prodotto, sfruttando come testimonial Karl Lagerfeld. La formula risulta sviluppata e lanciata originariamente nella farmacia di Würselen, un paesone della Vestfalia, pertanto dietro a tutta l’operazione commerciale internazionale sembra proprio che ci sia qualche testolina tedesca.
In altri paesi, Turchia e Nuova Zelanda, la vendita è gestita da distributori e nel piano distributivo che si deduce  dai siti web esiste una procedura di “affiliazione” promossa con argomenti tipici delle strutture di vendita piramidale.
Insomma un lancio molto articolato, con molto clamore alimentato da articoli sulla stampa femminile che vanno oltre le solite “veline” pubblicitarie con cui vengono presentati i cosmetici, in questo tipo di riviste. Visto che gli articoli a firma di alcuni giornali non devono sottostare alle norme sulla pubblicità ingannevole non posso commentare le grossolane inesattezze, claim ingannevoli che ci ho trovato. Ma tutta l’operazione commerciale ruota su un comico nonsenso. La pubblicità del prodotto ed anche il suo nome, punta a valorizzare l’esclusività del suo essere “bio” contrariamente al “botox”. Peccato che la tossina botulinica sia una tossina “biologica”, anzi, se non ricordo male, la più tossica tossina biologica conosciuta.
Nei vari passaparola, traduzioni e copia incolla delle “veline” fornite dal produttore, il refuso più comico che ho trovato è quello che magnifica le virtù del spilanthol ricavato dal pancreas, confuso con il paracress, il crescione di parà, nome sudamericano della Spilanthes Oleacera.

Prezzi e informazioni rilevate in rete nel sito http://biotulin.co.uk/. Commenti personali nei riquadri rosa.

Biotulin Supreme Skin Gel

prezzo 49,99 € per 15 ml corrispondenti a 3333 €/litro

Ingredienti: AQUA/WATER, GLYCERIN, BUTYLENE GLYCOL, ALCOHOL, IMPERATA CYLINDRICA ROOT EXTRACT, ACMELLA OLERACEA EXTRACT, XANTHAN GUM, CARRAGEENAN, BENZOIC ACID, PHENOXYETHANOL, VITIS VINIFERA (GRAPE) LEAF EXTRACT, SODIUM HYALURONATE, SODIUM HYDROXIDE, CARBOMER, CAPRYLYL GLYCOL, ACRYLATES / C10-30 ALKYL ACRYLATE CROSSPOLYMER, ETHYLHEXYLGLYCERIN, DEHYDROACETIC ACID, SODIUM BISULFITE.
Gel IDRO.
SISTEMA CONSERVANTE: Phenoxyethanol, Dehydroacetic acid, Benzoic acid, con l’aiuto di Caprylyl Glycol e Ethylhexylglycerincon l’aiuto di, polyoli, alcol denaturato e probabilmente anche dell’estratto d’anice.
GELLANTI: Carbomer, Acrylates/C10-30 Alkyl Acrylate Crosspolymer, Xanthan gum, Carrageenan aiutati dal Sodium Hyaluronate
UMETTANTI: Glycerin, Butylene glycol aiutati da Sodium hyaluronate
ATTIVI: Imperata Cylindrica Root extract, Acmella Oleracea Extract aiutati da Vitis Vinifera Leaf Extract. Gli estratti pubblicizzati come funzionali come sempre non caratterizzano la effettiva concentrazione di attivi. Nella pubblicità si cita ampiamente lo spilanthol contenuto nell’estratto di Acmella Oleracea . Gateffossè ha brevettato, vari anni fa, il suo utilizzo anti-rughe, vantando una azione addormenta-muscoli che giustificherebbe i richiami al botox. Peccato che nel prodotto Gatefossè la concentrazione di spilanthol sia dell’ordine dei 50 ppm. La minima concentrazione di un componente liposolubile nell’estratto, ancor meno nel prodotto finito, spiega come si possa produrre un gel acquoso stabile e trasparente nonostante che l’indice di rifrazione dello spilanthol sia dell’ordine di 1.5135 .
L’altro estratto citato nella pubblicità è quello di Imperata Cylindrica, di cui esistono ricerche per una probabile azione osmoprotettiva, conseguentemente idratante, dovuta alla presenza di 3-dimethylsulfoniopropionate (DMSP). L’ingrediente è commercializzato soprattutto da Sederma, un importante fornitore di materie prime per la cosmesi.
I principali attivi sono ingredienti noti, ben distribuiti all’industria cosmetica, facilmente reperibili ed adottati da molte altre marche cosmetiche.
Come sempre non è dato sapere l’effettiva concentrazione di attivo nel prodotto finito.
Lo spilantolo è un ingrediente conosciuto e studiato da molto tempo, visto il suo utilizzo come aroma alimentare e nell’industria dei profumi. Per molti anni non c’era praticamente dentifricio o chewing gum che non ne contenesse almeno 100 ppm. Nonostante milioni di chewing gum e dentifrici in letteratura non viene riportato neppure un caso di muscoli della lingua o della bocca addormentati per 6 ore o per 6 secondi. Oltre ad essere una fragranza frutta-speziata gradevole con un fondo salato nell’aroma, stimola abbondantemente la salivazione con meccanismi neuro-chimici non perfettamente compresi. Il suo utilizzo alimentare è considerato sicuro e nei ratti è stata individuata una NOAEL di 23.4 mg/kg peso corporeo/die.
I marchi cosmetici, non pochi, che utilizzano l’estratto Gatefossè nei loro cosmetici vantano ricerche scientifiche sugli effetti analgesici/antinocicettivi che effettivamente sono state pubblicate sullo spilanthol o altri simili alchiammidi. Al contrario il claim sull’effetto antirughe o “addormenta-muscoli”, botox simile, dello spilanthol è supportato solo dagli studi, non proprio disinteressati, che il produttore ha inserito nel brevetto. Il test del brevetto, peraltro non è stato condotto verificando la modulazione degli SNAP-SNARE come si fa normalmente per verificare le azioni botosimili, ma contando le contrazioni in vitro di un tessuto neuromuscolare. Concludendo, manca una validazione scientifica, indipendente e con revisione paritaria, sul fatto che questa azione anti-rughe effettivamente ci sia.
Ma che lo splilanthol come altri alchilammidi insaturi, dal più affine, il shansool, alla capsicina o al oleammide interagisca con vari percorsi neurochimici è indiscusso. D’altra parte l’anandamide fa parte della famiglia.
Meno evidente che l’effetto si rilevi sulle sinapsi motorie, anche perché l’industria degli aromi ha da tempo commercializzato oleoresine titolate spilanthol al 30% e nessuno ha mai rilevato un effetto curaro-simile toccandole. Le molte potenziali interazioni neurochimiche tra alchilammidi insaturi e sinapsi sensoriali, creando paraestesia, sensazione di caldo, freddo, pizzicore elettrico ecc. non comportano automaticamente una risposta sulla capacità di contrarre i muscoli; parliamo di neurotrasmettitori e recettori diversi.
In uno studio comparativo tra spilanthol e shansool, il tanto pubblicizzato effetto “antirughe” non è stato riscontrato né per l’una né per l’altra sostanza.
Ma quasi tutti gli alchilammidi insaturi sono agevolati nella penetrazione transcutanea, per la loro polarità e struttura oltre che per una relativa affinità con i ceramidi cutanei.
Concludendo: se la storia di Claus Breuer, il farmacista di Würselen, è vera, si deve riconoscere che in pochi mesi hanno creato una enorme visibilità di un prodotto, relativamente semplice, formulato con ingredienti standard, accessibili a qualunque azienda cosmetica.
La comunicazione puntando sul sogno del Botox Biologico ha i difetti di tutte le comunicazioni di cosmetici botox-simili.
Se un prodotto applicato topicamente anestetizzasse e addormentasse i muscoli sottocutanei per 6 ore non sarebbe un cosmetico, almeno per quella che è la definizione legale di cosmetico. Poco credibile che 0,5 o 2,5 ppm di un comune aroma alimentare applicati sulla pelle siano in grado di “addormentare” i muscoli sottocutanei al punto di avere effetti visibili sulle rughe. Nessuno ha ancora dimostrato che l’eventuale temporaneo rilassamento muscolare indotto da un qualche prodotto topico abbia sulle rughe un effetto superiore a quello di una bella dormita.


Rodolfo Baraldini
pubblicato 10 gennaio 2016

Articoli correlati:
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Riferimenti:
Elle.it: Botox-bio
Gatuline Expression
Renato Bruni: Chemestesi-il-pepe-del-sichuan-e-il-gusto-che-da-la-scossa/

 

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